IL GATTO
di Friedrich Spee
Mi viene sovente alla mente
Un bel gattino forte e delicato;
E quando piange, come fanno i gatti,
Tu senti appena il leggero miagolio.
Così mite e domestica è la sua voce.
Eppure tanto che il suo miagolio vibri da lontano
O suoni forte e da vicino
E' un incanto e una canzone.
La sua voce sprofonda e fa luce
Fin negli angoli oscuri del cuore
E mi ha reso felice come una canzone
E stimolato come un filtro d'amore.
Questo canto porta via con sé tutti i dispiaceri,
E risveglia ogni ardore.
Tanto mi dice con il suo messaggio
E non occorrono parole d'uomo.
Non vi sono archi che risuonino
Meglio della musica del cuore;
Per nessuno, che conosce l'incanto,
I violini cantano così regalmente
Come la tua voce, o gattino, miracolosa, serafica,
Piena di segreti,
Unisce in vera unione di conoscenza ed armonia.
Dalla sua pelliccia bionda o bruna
Emana una dolce armonia. E basta
Che io lo accarezzi una sola volta
Che sono di nuovo vivo e sveglio per tutta la sera.
E' lui che indica la strada per la pace,
Che guida, concilia, dà gioia,
Dove per sempre sceglie la sua signoria:
Come un Dio, una fata, uno spirito benefico.
Lo sguardo magneticamente attratto
Guarda con meraviglia la bestiola amata;
E ritorna a me docilmente
E si sprofonda nel mio "Io":
E allora io vedo con meraviglia antica
Su di me i suoi fanali lucenti,
Le luci impallidite, gli opali viventi
Che in me guardano sazi di tranquillità infinita