DEL TUO TIMIDO GATTO
di Donato Salzarulo

Del tuo timido gatto
Che scendeva la scala
Dell'orto la mattina
Con la sua ombra fina
Lungo le terrecotte
Che cosa è rimasto? Nulla
fuor che l'impronta impressa
Dalle sue zampe nella
Gettata di cemento
Dove annusava incerto
Fra le tue grida : "Via,
Via di lì, stupidino!"
Era luglio, era aperto
Il cielo. Pensai: "Certo
Rimarrà sempre un segno."
Ora il cemento è pietra
alle piogge d'ottobre.
Ostinate lo coprono
Le foglie senza forma.
Toglile e potrai leggere
L'orma di quegli unghioli.

SMART
di Christopher Smart

Prendiamo il mio gatto Jeoffry.
Egli e' il servo del Dio vivente
e debitamente lo serve ogni giorno.
E nelle sue orazioni mattutine
egli ama il sole ed il sole lo riama.
Perche' egli e' della tribu' della Tigre.
Perche' non fara' nulla di male,
se ben nutrito, e non soffrira',
se non lo si provochera'.
Perche', pieno di gratitudine,
fa le fusa,
quando Dio gli dice che e' un bravo gatto.
Perche' egli e' il mezzo con cui i bambini
potranno apprendere un po' di benevolenza.
E perche' infine, senza di lui,
una casa non e' completa,
e senza di lui
una grazia e' come priva di spirito.

IL GATTO
di Charles Baudelaire

Vieni, mio bel gatto,
sul mio cuore amoroso;
Trattieni le unghie della tua zampa,
E lasciami sprofondare
nei tuoi occhi belli,
Misti di metallo e d'agata.
Quando le mie dita
accarezzano a piacimento
La tua testa ed il tuo dorso elastico,
E la mia mano s'inebria del piacere
Di toccare il tuo corpo elettrico,
Vedo la mia donna. Il suo sguardo,
Come il tuo, amabile animale,
Profondo e freddo,
colpisce e taglia come un dardo;
E dai piedi alla testa,
Attorno al suo corpo bruno,
Fluttua un profumo sottile,
un pericoloso effluvio


IL GATTO
di Pablo Neruda

Come dorme bene un gatto
dorme con zampe e di peso,
dorme con unghie crudeli,
dorme con sangue sanguinario,
dorme con tutti gli anelli
che come circoli incendiati
costruirono la geologia
d'una corda color di sabbia.
Vorrei dormire come un gatto
con tutti i peli del tempo,
con la lingua di pietra focaia,
con il sesso secco del fuoco
e, non parlando con nessuno,
stendermi sopra tutto il mondo,
sopra le tegole e la terra,
intensamente consacrato
a cacciare i topi del sogno.
Ho veduto come vibrava
il gatto nel sonno: correva
la notte in lui come acqua oscura,
e a volte pareva cadere
o magari precipitare
nei desolati ghiacciai,
forse crebbe tanto nel sonno
come un antenato di tigre
e avrebbe saltato nel buio
tetti, nuvole e vulcani.
Dormi, dormi, gatto notturno
con i tuoi riti di vescovo,
e i tuoi baffi di pietra:
ordina tutti i nostri sogni,
guida le tenebre delle nostre
addormentate prodezze
con il tuo cuore sanguinario
e il lungo collo della tua coda.
LA LIBERTA' DEL PENSIERO
di Trilussa

Un Gatto bianco, ch'era presidente
Der circolo der Libbero Pensiero,
Sentì che un Gatto nero,
Libbero pensatore come lui,
Je faceva la critica
Riguardo a la politica
Ch'era contraria a li princìpi sui.
- Giacché nun badi a li fattacci tui,
- Je disse er Gatto bianco inviperito -
Rassegnerai le propie dimissione
Ed uscirai da le file der partito:
Ché qui la pòi pensà libberamente
Come te pare a te, ma a condizzione
Che t'associ a l'idee der presidente
E a le proposte de la commissione!
- E' vero, ho torto, ho aggito malamente… -
Rispose er Gatto nero.
E pe' restà ner Libbero Pensiero
Da quela vorta nun pensò più gnente.
DONNA E GATTA
di Paul Verlaine

Lei giocava con la sua gatta
E che meraviglia era vedere
La bianca mano e la bianca zampa
Trastullarsi nell'ombra della sera!
Lei nascondeva - la scellerata -
Sotto i guanti di filo nero
Le micidiali unghie d'agata
Taglienti e chiare come un rasoio.
Anche l'altra faceva la smorfiosa
E ritraeva i suoi artigli d'acciaio,
Ma il diavolo non ci perdeva nulla…
E nel boudoir, in cui tintinnava, aereo,
Il suo riso, scintillavano quattro punti fosforescenti


IDILLIO CON GATTINO
di Justinus Kerner

Chi striscia piano piano nel giardino?
Un micino come una palla di neve.
Cosa cerca nel giardino quel gattino?
Cerca un posticino soleggiato.
Si sdraia qui dove ha trovato,
Allunga le zampine
per farle più bianche al sole,
Fa le fusa, si lecca i baffi,
E aspetta un amato compagno.
Ma chi arriva ora tutto nero, di colpo,
Con la barba e le corna? Spaventoso!
E' un caprone, uno nero, che brivido!
Il gattino schizza via oltre il muro
CARITA' CRISTIANA
di Trilussa

Er Chirichetto d'una sacrestia
Sfasciò l'ombrello su la groppa a un gatto
Pe' castigallo d'una porcheria.
- Che fai? - je strillò er Prete ner vedello
- Ce vò un coraccio nero come er tuo
Pe' menaje in quer modo…Poverello!… -
- Che? - fece er Chirichetto - er gatto è suo? -
Er Prete disse: - No…ma è mio l'ombrello! -

SUPERBO AMICO
di Algernon Charles Swinburne

Nobile, benevolo, superbo amico,
Degnati di sedere qui accanto a me
E di volgere occhi gloriosi
Che sorridono ed ardono,
Occhi d'oro, lucente guiderdon d'amore
Sulla pagina d'oro che io leggo

BREVE INCANTO

E' rimasta qualche giorno
A casa mia una gattina
A tenermi compagnia:
Magra, patita,
Eppure graziosa,
Quella piccola cosa
Faceva ruotare
Attorno a sé
Cose più grandi
E cose più grosse:
Vedi me
Che la stavo a guardare
Con gli occhi perduti
A sognare un mondo
Di giochi.
Con pochi balzi
Si spostava
Di qua, di là
Lontano e ritornava:
Io la seguivo
Incantato e giulivo.

AD UN GATTO
di  John Keats

Vieni gatto, pieno di saggezza, dimmi
Quanti topi tu, ai giorni tuoi,
Quanti sorci hai gloriosamente ucciso;
Quanto hai rubato - guardami in faccia
Con i tuoi fuochi - le tue lune -
verdi, non graffiare.
Mi devi raccontare con voce leggera
Delle tue faide e delle tue battaglie,
Con pesci, topi, galline -
parla schietto - senza tante storie.
Tu ti lecchi la zampina, guardi altrove,
Il tuo respirare si fa più pesante - qualcuno
Ti ha dato forse una battuta? -
Quale ingiustizia ti ha reso amara la vita:
Eppure la tua pelliccia è tenera
come una volta di maggio,
Quando ti ho visto e ti ho amato
su di un muricciolo
Pieno di cocci di vetro.

GATTI
di Giovanni Raboni(

Per queste cose considero la mia gatta Cipolla:
Perché per prima cosa si guarda le zampe per vedere se sono pulite.
Per seconda cosa solleva le zampe per pulirle.
Per terza cosa si stira.
Per quarta cosa affila le zampe su un legno.
Per quinta cosa si lava.
Per sesta cosa si rotola.
Per settima cosa si spulcia.
Per ottava cosa si strofina allo stipite.
Per nona cosa guarda in su aspettando istruzioni.
Per decima cosa va a cercarsi da mangiare...
Perché allontana la morte dandosi da fare con la vita.
LA MORTE DI SELIMA
di Thomas Grey

Sul bordo di un'alta vasca
Su cui cadono, gettati da una mano amica i fiori dell'azurno,
Con la sua pelliccia di tanti colori
Stava Selima tutta stesa
E guardava l'acqua ai suoi piedi.
La coda diceva a tutti
Quanto era contenta,
Nell'acqua vedeva la sua testina rotonda,
Il musino e le zampe,
La livrea pezzata come tartaruga
Gli orecchi neri, gli occhi chiari
E faceva le fusa dal piacere.
Fosse restato tutto così! Invece, ad un certo punto
Sfrecciano due genietti nelle profondità acquatiche,
Spiriti angelici.
La loro corazza a scaglie rosso porpora
Accesa da un fuoco interno
Manda intorno un brillar d'oro.
La povera ninfa guarda estasiata,
Che l'ha già incantata il desiderio.
La codina in su, come una stella filante,
La zampina si tende verso l'acqua.
Può un animo femminile disdegnare l'oro?
Può una gatta rifiutare un pesce?
Avventata ragazza! Si stira,
Lo sguardo teso, si distende
E non vede lo strapiombo!
( La parca sedeva lì accanto sogghignando )
Il bordo era scivoloso - successe -
Cadde a testa in giù.
Otto volte emerse dall'acqua,
miagolò con tutte le sue forze
Per chiedere aiuto.
Non arrivò nessun delfino, nessun tritone!
A salvarla.
Susanna non sentì un verso
E chi volete che aiuti la favorita?
Voi belli imparate la lezione:
Come presto si compie un passo falso!
E siate presuntuosi con la debita attenzione.
Non tutto ciò che vi smuove il cuore
E attira lo sguardo, è desiderabile,
Ma non è tutt'oro quel che riluce
IL GATTO
di Friedrich Spee

Mi viene sovente alla mente
Un bel gattino forte e delicato;
E quando piange, come fanno i gatti,
Tu senti appena il leggero miagolio.
Così mite e domestica è la sua voce.
Eppure tanto che il suo miagolio vibri da lontano
O suoni forte e da vicino
E' un incanto e una canzone.
La sua voce sprofonda e fa luce
Fin negli angoli oscuri del cuore
E mi ha reso felice come una canzone
E stimolato come un filtro d'amore.
Questo canto porta via con sé tutti i dispiaceri,
E risveglia ogni ardore.
Tanto mi dice con il suo messaggio
E non occorrono parole d'uomo.
Non vi sono archi che risuonino
Meglio della musica del cuore;
Per nessuno, che conosce l'incanto,
I violini cantano così regalmente
Come la tua voce, o gattino, miracolosa, serafica,
Piena di segreti,
Unisce in vera unione di conoscenza ed armonia.
Dalla sua pelliccia bionda o bruna
Emana una dolce armonia. E basta
Che io lo accarezzi una sola volta
Che sono di nuovo vivo e sveglio per tutta la sera.
E' lui che indica la strada per la pace,
Che guida, concilia, dà gioia,
Dove per sempre sceglie la sua signoria:
Come un Dio, una fata, uno spirito benefico.
Lo sguardo magneticamente attratto
Guarda con meraviglia la bestiola amata;
E ritorna a me docilmente
E si sprofonda nel mio "Io":
E allora io vedo con meraviglia antica
Su di me i suoi fanali lucenti,
Le luci impallidite, gli opali viventi
Che in me guardano sazi di tranquillità infinita
PROVERBI AFORISMI E FRASI CELEBRI

POESIE
 
POESIE SCRITTE DA GATTI
di Francesco Marciuliano
POLLO E RISO

Pollo e riso il lunedì
Pollo e riso il martedì
Pollo e riso il mercoledì
Pollo e riso il giovedì
Pollo e riso il venerdì
Pollo e riso il sabato
Agnello e riso oggi
E in un attimo mi crolla il mondo

QUELLO SCAFFALE ALTO

Penso che posso saltare su quello scaffale alto
Voglio saltare su quello scaffale alto
So che posso farcela a saltare su quello scaffale alto
Sto saltando su quello scaffale alto
Ho toppato  quello scaffale alto di almeno mezzo metro
E adesso è caduto tutto per terra
E mi chiedo perché la gente compera dei piatti di porcellana
Che si rompono così facilmente!

SEPARAZIONE

Tu puoi prendere i cd
Io mi tengo questo laccio
Tu prendi la tv
Io mi tengo il mio straccio
Tu puoi prendere ogni cosa in cucina
Ma io voglio la carta della merendina
Tu prendi pure la macchina scoperta
Io mi tengo la coperta
Tu puoi avere la casa al mare
Io prenderò questi fazzolettini
Tu puoi tenerti ogni cosa
Ma sono miei quei luridi calzini
Tu vai pure all'inferno
Io non ti perdono il misfatto
Come ti permetti di tornare a casa con l'odore
di un altro gatto?

FAMIGLIA

Talvolta quando giaccio sul tuo petto caldo
E ascolto il tuo respiro felice
Guardo i tuoi occhi gentili
E mi chiedo: "Chi è costui?"

PERCHE' STAI STRILLANDO?

Perché stai strillando?
Cosa ho fatto di male?
Perché stai piangendo?
Ti posso consolare?
Lo vorresti di taglia diversa?
Lo vorresti di un altro colore?
Lo vorresti in un'altra stanza?
Volevo solo darti il mio amore
Volevo solo rimediare a un mio torto
Volevo solo lasciare un topo morto
Proprio sopra le tue lettere
Ma ora tu stai strillando
E non so come farti smettere

ALBERO DI NATALE

Ma per piacere
Dai
Non dirmi che non sapevi
Cosa avresti ricevuto per Natale
Prima che io scartassi i tuoi pacchetti
In ogni caso
L'albero rovesciato è più bello visto da qui
O almeno io la penso così

IL GATTINO E LE FOGLIO CHE CADONO
di William Wordsworth

    Guarda, piccola mia, da quella parte, guarda!
    Che bello spettacolo per bambini!
    Guarda il micio sul muretto come gioca
    con le foglie che dall’albero vengon giù,
    foglie secche che cadono una a una
    dal vecchio albero superbo,
    nell’aria placida e gelata
    di questo mattino radioso.
    Vorticando cadono a terra,
    piano piano, lentamente; parrebbe quasi,
    da come si muovono,
    che ogni foglia, scendendo,
    trasportasse una Silfide o una Fata,
    in visita nel mondo di quaggiù,
    ognuna silenziosa, invisibile,
    con il suo tremolante paracadute.
    Ma il micino, guarda come guizza,
    si accuccia, si allunga, dà zampate e colpisce!
    Prima all’una, poi all’altra
    lieve e gialla come quella!
    Guarda quante sono! Ora solo una ne cade,
    e or non cadon più, niente più foglie.
    Vedi la fiamma del desiderio
    come avvampa nei suoi occhi di bragia?
    Fa un saltello da tigrotto
    e d’una balzo è sulla preda;
    quindi la lascia con un guizzo,
    e la riprende poi di nuovo.
    Ora, come farebbe un mago dell’India,
    ne piglia tre o quattro.